I disturbi dell’umore sono un gruppo di condizioni caratterizzate da una perturbazione significativa dell’umore di una persona, che può variare da una tristezza profonda  a una euforia estrema. Questi disturbi possono influenzare notevolmente la vita quotidiana, influenzando il modo in cui una persona pensa, sente e si comporta

Fluttuazione dell’umore in risposta a stimoli

Potremmo considerare l’umore come una “linea emotiva fluttuante” che in condizioni di normalità si colloca in posizione neutra. la maggior parte degli individui che non sono esposti a condizioni sollecitanti, di stress o di euforia, mantiene un umore tendenzialmente neutro.

Quando si sperimenta una condizione sollecitante, positiva o negativa che sia, l’umore tende a fluttuare, spostandosi in misura congruente all’intensità della sollecitazione emotiva sperimentata. Per esempio:

  • Risposta a eventi positivi: ricevere un regalo inaspettato e piacevole  da una persona cara, migliora l’umore.
  • Risposta a eventi negativi: scoprire di aver forato la gomma dell’auto peggiora l’umore nettamente e rapidamente

In entrambi i casi, l’umore dopo un certo periodo di tempo, solitamente qualche ora ritorna, alla posizione neutra.

Intensità e durata della fluttuazione

La fluttuazione dell’umore è commisurata all’entità della sollecitazione emotiva. Eventi più gravi, come essere derubati, possono causare una fluttuazione più incisiva e prolungata e il tempo necessario per raggiungere la condizione neutra sarebbe certamente maggiore; alcuni giorni.

Le reazioni emotive degli individui agli eventi della vita possono variare notevolmente in termini di intensità e durata. Questa variazione è particolarmente evidente quando si considerano eventi stressanti o traumatici, come essere derubati.

Intensità della fluttuazione

La reazione emotiva iniziale a un evento negativo è spesso una misura diretta dell’intensità percepita dello stress. Nel caso di un furto, un individuo può sperimentare una forte ondata di emozioni negative. Queste possono includere rabbia, paura, senso di vulnerabilità e tradimento. L’intensità di queste emozioni è proporzionale non solo alla gravità dell’evento, ma anche alle esperienze passate, alle aspettative personali e alla sensibilità emotiva dell’individuo.

Durata della fluttuazione

La capacità di ritornare a uno stato emotivo neutro dopo un evento stressante varia significativamente tra gli individui. Alcuni possono riprendersi in poche ore o giorni, mentre altri possono impiegare settimane o addirittura mesi.

Questa durata è influenzata da vari fattori, tra cui la resilienza personale, la disponibilità di un adeguato supporto sociale e le strategie di coping adottate. Nel caso del furto, per esempio, il tempo necessario per superare l’evento dipende non solo dall’impatto emotivo immediato, ma anche dalle conseguenze a lungo termine, come la perdita di fiducia o il senso di insicurezza.

Disturbo dell’umore

Il disturbo dell’umore, pertanto, può essere considerato come una disfunzione di questa fisiologica fluttuazione, e si caratterizza, per durata e intensità troppo elevata rispetto alle sollecitazioni emotive: ad esempio una gomma forata potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, oppure ricevere un regalo inaspettato potrebbe tradursi in una di gioia incontenibile.

Bipolarismo

Altra caratteristica tipica del disturbo dell’umore è la tendenza al variare ciclicamente senza apparenti spiegazioni: momenti alternati di euforia a periodi più o meno lunghi di depressione. In tal caso assistiamo a una fluttuazione oscillante a due poli (disturbo bipolare ).

Depressione

In altri casi, invece, l’umore tende a stabilizzarsi prevalentemente verso il basso, depressione unipolare, ad esempio a causa di un evento scatenante che ha contrassegnato negativamente la vita dell’individuo (depressione maggiore) o di una condizione stabile e continuativa che accompagna la persona per lunghi periodi della sua vita (depressione distimica). I campanelli d’allarme che possono essere sintomo di depressione sono diversi e spesso sottovalutati

In generale, quindi, possiamo considerare il disturbo dell’umore come il mancato o improprio funzionamento dell'”omeostasi umorale” o, in altre parole, la difficoltà a raggiungere e mantenere, in assenza di sollecitazioni specifiche, la condizione di “neutro emotivo”.

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